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Dati analitici: conosci te stesso!

in Comunicare il no-profit SHARE

Sul tempio di Apollo, a Delfi campeggiava la scritta (in greco antico!): «Conosci te stesso», un invito a rivolgerci alla nostra interiorità, a cercare in noi stessi le motivazioni ma anche a prendere coscienza dei limiti, ad acquisire la consapevolezza di chi siamo, al cospetto di chi è più grande di noi.

A distanza di secoli questo invito è ancora valido per noi che abitiamo la rete, dove conoscere noi stessi significa conoscere, studiare e interpretare i dati analitici. Quest’ultimi sono numeri che ci permettono di fare un’analisi qualitativa e quantitativa della nostra attività, perché ci rivelano in che modo le persone interagiscono con noi attraverso il sito o sui social network: qual è stato l’articolo più letto degli ultimi dieci giorni? O degli ultimi dieci anni? Quanti lettori hanno visitato oggi la mia pagina? O nell’ultimo mese? Quanti anni hanno? Da dove vengono? Di che cosa si interessano, quando sono on line, oltre che di quello che scrivo io?

I servizi gratuiti per avere i dati analitici.

Ci sono servizi gratuiti di analitiche per il web come Google Analytics, mentre i social network hanno sistemi interni che misurano la portata di quel che pubblichiamo anche in riferimento a criteri interni, gli algoritmi, che devo imparare a conoscere e rispettare.  Con Google search, invece posso scoprire dove e soprattutto come si parla della mia associazione on line.

Se ho deciso di mettere in rete la mia associazione, progetto o attività, devo prendere coscienza che sto entrando in una terra straniera (il “continente digitale”, scriveva nel 2009 Benedetto XVI) di cui devo acquisire almeno i rudimenti del linguaggio! “Sappiate farvi carico con entusiasmo dell’annuncio del Vangelo ai vostri coetanei!” scriveva il Papa emerito nello stesso messaggio, invitando gli abitanti della rete per eccellenza, i giovani, ad assumersi la responsabilità della loro presenza on line e a non sottovalutarne la portata “missionaria”. Anche se ci sono progetti simili al mio, alcune persone per svariati motivi hanno scelto di seguire me e non altri e ho la responsabilità di ricambiare la loro fiducia.

Identikit del mio pubblico

Le analitiche per il web e per i social network mi forniscono un identikit delle persone che mi seguono e posso quindi creare contenuti adatti ai loro gusti e interessi. Ma non si tratta solo di marketing. Infatti se ne conosco l’età media o il livello culturale, posso scegliere di usare un linguaggio più o meno formale; se so che su Facebook i video ottengono più visualizzazioni dei testi, potrò scegliere di farne più spesso.

Quando avremo preso confidenza con questi strumenti, sarà necessario elaborare una strategia basata sulle conoscenze che derivano dai dati analitici, che abbia al centro l’oggetto del nostro interesse. Questa strategia sarà costantemente aggiornata in risposta all’interpretazione dei dati analitici e terrà conto degli algoritmi che regolano il funzionamento del web e dei social network.

 

Valentina Raffa

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