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Giù le maschere! Istruzioni su come comunicare civilmente in rete

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Studiando storia con mia nipote ho letto che le maschere indossate dagli attori nelle rappresentazioni teatrali servivano a mantenere riservata l’identità di chi le indossava e ad aumentare la potenza della voce. Inoltre l’accesso era consentito a tutti.

Un po’ come internet, ho pensato. Aperto a tutti, dove il fatto di stare dietro un computer mantiene almeno in parte riservata l’identità delle persone e ne potenzia la voce. Ed è questo uno dei meccanismi che portano alcuni a sentirsi liberi di inveire contro chi non la pensa allo stesso modo; usando toni spesso aggressivi per il fatto di non vedere l’altro in viso.

Parole Ostili

Per sensibilizzare la rete contro l’uso della violenza delle parole in rete, è nata nel 2017 Parole Ostili, associazione no-profit che al suo esordio ha coinvolto oltre trecento personaggi del mondo della comunicazione. Blogger e influencer hanno risposto all’appello lanciato in rete da Rosy Russo (fondatrice). “Possiamo, insieme, formulare una serie di princìpi che aiutino tutti a comunicare più civilmente e consapevolmente in rete?”. Quelle risposte si sono convertite in proposte poi sintetizzate in una serie di principi virtuosi. I dieci principi più votati costituiscono oggi il Manifesto della comunicazione non ostile. Sono principi “di stile”, un impegno che tutti possiamo prendere firmando il manifesto on line.

Il video

Il Manifesto è anche in versione video. Adatto ai bambini e tradotto in 22 lingue correnti, più il latino e una versione scritta con le emoji!

In quasi due anni di vita i progetti si sono moltiplicati e hanno invaso ambiti diversi da quello della comunicazione e del giornalismo; scuola, sport, infanzia, aziende (con un percorso formativo certificato), politica, pubblica amministrazione!

  • Nel 2018, il 6 giugno, Parole Ostili ha presentato il suo primo libro; dieci racconti ispirati ai punti del manifesto (gli insegnanti possono averne una copia gratuita insieme alle schede per lavorare in classe).
  • Il 30 novembre, a Bari, con il patrocinio di CONI, è stato presentato il Manifesto della Comunicazione non Ostile per lo sport.

Il tema della violenza verbale on line, rimane purtroppo di attualità. Di conseguenza è altrettanto attuale l’impegno di Parole Ostili e di altri simili progetti di sensibilizzazione, rivolti soprattutto a insegnanti e studenti delle scuole superiori.

“Le parole hanno un potere grande” si legge sul sito di Parole Ostili, “danno forma al pensiero, trasmettono conoscenza, aiutano a cooperare, costruiscono visioni, incantano, guariscono e fanno innamorare. Ma le parole possono anche ferire, offendere, calunniare, ingannare, distruggere, emarginare, negando con questo l’umanità stessa di noi parlanti. Ecco perché dobbiamo usare bene e consapevolmente le parole, sia nel mondo reale sia in Rete. Se è vero che la Rete e i social network sono luoghi virtuali dove si incontrano persone reali, dobbiamo domandarci chi siamo e come vogliamo vivere e comunicare anche mentre abitiamo questi luoghi”.

In attesa dell’edizione 2019, sul sito www.paroleostili.com è possibile rivedere alcuni video dei panel, leggere i riassunti degli eventi e scaricare il manifesto, le schede per lavorare in classe, il cruciverba e il kit per i docenti.

 

Valentina Raffa

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